PALAZZI BIANCHI

Info Palazzo De Nigris
Famiglia De Nigris, Storia
La famiglia De Nigris era tra le più antiche ed importanti  di Calvera, come  risulta da un documento del 1686.  Nel 700 gli  ecclesiastici De  Nigris  dominano il clero calverese  e dalla metà dello stesso  secolo  si   delineano 2 rami  della  famiglia residenti  in  parti  distinte   dello stesso palazzo. 
Il giglio è lo stemma di famiglia, simbolo di purezza e della regalità francese. Motivo di orgoglio per i De Nigris  è stato raffigurato  su più pareti del palazzo.
 
Cappella Madonna del Santo Rosario
Il palazzo De Nigris possedeva al suo interno una cappellina di famiglia dedicata alla Madonna del  Santo  Rosario il cui ingresso si  trovava alla metà del vicolo sul lato sinistro e attualmente è l’ingresso di una abita zione privata. La statua della  Madonna  che  un   tempo fu  accolta da  questa  cappella è stata donata dalla famiglia alla chiesa  parrocchiale  di  Calvera,  ed  oggi è custodita nella cappella di san Gaetano.
 
Descrizione Architettonica
Il palazzo si presenta con un corpo centrale avanzato, dove  si  evidenziano  pregevoli    balconate chiuse con archi a tutto sesto poggianti su pilastri, quest’ultimi enfatizzati da lesene intonacate. Di particolare fattura anche il cornicione che delimita la sommità del palazzo.
 
Info Palazzo Mazzilli Beniamino 
Storia
Il palazzo per molti   anni è stato un edificio  pubblico, utilizzato come sede scolastica e per ospitare gli  uffici del comune. La piazza  antistante   l’ ingresso  principale si chiama infatti “Piazza  Muni cipio”.  Oggi  prende  il  nome  da  colui  che  lo  acquistò nel 1947 e lo arricchì con opere di varia natura sia internamente che esternamente: il professor
Beniamino Mazzilli ( 1896/ 1997)
 
Gli interni
All’interno del palazzo gli ambienti sono ben arredati  e  presentano  busti marmorei e numerosi  dipinti  di  varie epoche storiche.   Grazie  alla   passione   personale  per l’Antico del professor  Beniamino  Mazzilli,  le sale possono essere  paragonate a quelle di  un  museo  in cui gli oggetti d’arte  trovano spazio in  ogni  angolo. Tutto questo  richiama  la  tradizione dei gabinetti e musei privati: le “camere delle meraviglie”, una raccolta ad uso e beneficio della propria famiglia, ma anche della gente comune. Potremmo  definirla  un’abitazione gentilizia  di emozioni e sensazioni  esposte, condivise per   soddisfare   il   desiderio di raccontare attraverso quei pezzi le proprie esperienze, e soprattutto creare un legame con l’osservatore.
 
L’architettura
Per mancanza di fonti attendibili,  il  periodo  di costruzione del palazzo non è noto. Precedentemente apparteneva alla famiglia  De Nigris, una delle più antiche di Calvera. La facciata architettonicamente più  significativa è quella  rivolta  a  mezzogiorno,     nobilitata   da   una   loggia trilobata, in stile rinascimentale,  mentre  la policromia dei medaglioni  e dei riquadri in terracotta  invetriata le danno una nota d’allegria. Purtroppo agli inizi   del ‘900 la facciata ha  subito un crollo parziale, ma è stata rifatta mantenendo  lo stesso carattere.
 
Info Palazzo Salerno
Storia
La denominazione     “Palazzo Salerno” è stata  attribuita  nel  1980,   dopo che Achille Salerno (già sindaco di  Calvera  nel  1948),   proprietario di una  parte del palazzo, ha avviato la pratica per  sottoporlo  al  vincolo   della  soprintendenza   per i beni architettonici.
La  conformazione    tipica del palazzo  e  la sua posizione baricentrica e dominante, fanno  pensare  che  fosse  una  residenza  fortificata.
Nel suo libro “Cenni storici  su  Calvera”,  il  professore  Beniamino  Mazzilli cita il palazzo scrivendo:    << La casa dei Salerno segue  a quella dei  Bruno e dei Piragine, in precedenza posseduta tutta intera da un sacerdote calverese >> . Nel ‘900  i  locali  al  piano  inferiore  hanno  ospitato  piccole attività  commerciali, e, in una parte del  palazzo, ha abitato il parroco Don Vincenzo Dattoli (1937/2004) negli ultimi anni della  sua  vita.
 
Facciate
Nella facciata a mezzogiorno l’edificio presenta i caratteri  stilistici  tipici dell’architettura settecentesca denunciando    elementi   di    chiara ispirazione barocca.
Al piano superiore si aprono  5 finestre che recano  eleganti  cornici  finemente sagomate. Le finestre  sono  inframezzate da  medaglioni  ovali  recanti  al di sopra alcune   decorazioni.   Uno    spigolo del fabbricato  è   sagomato   a   colonna.

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