SAN SEVERINO LUCANO

E’ definito dai suoi visitatori: paese dell’acqua, delle montagne, della natura, dell’aria limpida, della cortesia e persino delle stelle. Si trova quasi al centro tra i due mari Tirreno e Jonio, è posto a circa 900 metri sul livello del mare, ci si arriva dalla fondovalle del Sinni risalendo la valle del Frido caratterizzata dal verde lussureggiante del bosco Magnano e dagli scorci sul corso d’acqua che ha dato il nome alla valle.

San Severino nasce nei primi anni del secolo XVI. Sulle sue origini ci sono due ipotesi: la prima, afferma, sia stato fondato dai monaci cistercensi della vicina abbazia del Sagittario, la seconda, da alcuni fuggiaschi, originari di Castelsaraceno, che vollero sottrarsi a gravi prepotenze del barone del loro paese. Entrambe le ipotesi possono considerarsi veritiere. Nel 1806 il paese denominato Casale San Severino diventò municipalità autonoma da Chiaromonte, nel 1862 è diventato San Severino Lucano.

Svariati sono gli itinerari naturalistici che partendo dalla frazione Mezzana portano il visitatore per tutto il massiccio del Pollino attraverso immense distese di faggi e abeti, fino a raggiungere le alte quote dove si possono contemplare i leggendari pini loricati. A valle, le borgate, con le  costruzioni a scala d’uomo, tipiche in pietra o intonacate e i campanili formano i vicoli caratteristici  dei paesaggi montani.

Il Santuario della Madonna del Pollino situato a 1.537mt. fu costruito intorno al 1.700 nel luogo in cui, secondo la tradizione, la Madonna apparve ad un pastore e, in seguito, a due donne del luogo, che sentita la notizia, avendo, una di loro, tale Maria Rosa, il congiunto malato in casa, animate da profonda fede salirono al Monte e trovarono in una grotta, avvolta in un grosso panno di lana, una piccola Statua della SS. Vergine col Bambino. Al ritorno in paese l’uomo malato fu trovato guarito e per ringraziare la Madonna  si fece costruire, in quel luogo santo, il Santuario.

La struttura è semplice e accogliente, immersa in una natura incontaminata a cui fanno da scenografia luci, colori e un silenzio profondo rotto solo dai suoni della natura.

In estate, quando la statua lignea della Madonna è al santuario, soprattutto in occasione della festa della prima domenica di luglio e dei tre giorni che la precedono, migliaia di persone salgono al monte e bivaccano, pregano, suonano le zampogne, danzano e cantano per onorare la Madonna. La FESTA dedicata alla Madonna del Pollino si articola in Tre eventi significativi per il territorio. Si tratta della prima domenica di giugno, quando la statua lignea della Madonna di Pollino, trasportata a spalla dai “fratelli” e dai tanti pellegrini che giungono essenzialmente dall’area  del POLLINO lucano e calabrese viene trasferita in processione dalla Chiesa Madre in San Severino Lucano al Santuario, dove dimorerà tutta l’estate.  La festa di Luglio al Santuario, sopra descritta e la Festa della seconda domenica di settembre, quando la Statua, poco prima dell’alba della domenica, viene riportata, in processione, di nuovo in Chiesa Madre, dove dimorerà fino al prossimo Giugno.

Le processioni, di salita e discesa, attraversano gran parte del territorio di San Severino Lucano, infatti la statua seguita da numerosi pellegrini che alternano momenti di preghiera a momenti di festa con balli e canti accompagnati dal suono delle zampogne, di organetti, surduline e totarelle. Si fa sosta in ogni contrada, dove vengono offerti ai pellegrini ogni genere di bibite, caffè, vino e dolciumi tipici (cannariculi), in onore della Madonna. Nella Fraz. Mezzana la statua della Madonna fa sosta nella Chiesa della Madonna dell’Abbondanza, dove viene celebrata una messa e dove numerosi pellegrini provenienti dai comuni vicini e dalla Calabria attendono l’arrivo della processione, sostando nei pressi del ponte di legno, dove sorge un tempietto in pietra dedicato a Padre Pio e nella fraz. Mezzana, dove, per l’occasione viene allestito un mercatino di vendita di souvenirs e varie, poi si prosegue per il Santuario, a giugno o per la Chiesa Madre a San Severino Lucano a settembre.

A pochi metri dal santuario, in zona fortemente panoramica, è posta una splendida scultura in bronzo alta 2,20 metri, realizzata dall’artista olandese Daphnè Du Barry, raffigurante la Madonna che rivolgendosi verso la valle, offre il Bambino alla gente.

L’area del Santuario rappresenta il punto di partenza ideale per le escursioni sulle vette più alte del Parco del Pollino: Serra di Crispo, Serra delle Ciavole, Monte Pollino, Serra del Prete e Dolcedorme, passando per i pittoreschi pianori d’alta quota: la grande porta e i piani di Pollino.

Proprio di fronte al Santuario, su Timpa della Guardia a 887 metri s.l.m, si erge RB Ride, la giostra panoramica realizzata dall’artista tedesco Carsten Holler, una importante opera d’arte contemporanea costituita da una giostra panoramica con 12 braccia, dal movimento lentissimo per favorire la contemplazione dello straordinario paesaggio naturale.

Partendo dal paese e dalle sue frazioni si possono fare escursioni libere o guidate, a piedi o con automezzi,  a cavallo o in Mountain Bike, passeggiate con ciaspole e sci da fondo e per gli esperti, arrampicate su pareti attrezzate.

A partire da valle, dal bosco Magnano, si può percorrere il sentiero che conduce al recinto di adattamento del Cervo, quello del Torrente Peschiera e l’itinerario di Bosco Magnano e delle Pietre Tonanti. Procedendo verso San Severino centro, si può percorrere, partendo dal ponte sul fosso Arcangelo e costeggiandolo, il sentiero che porta a Timpa della Guardia e, ancora il sentiero del Pellegrino, che conduce al Santuario e ancora, nell’alta valle del Frido, sopra Mezzana troviamo i sentieri del Monte Pelato e Acqua Tremola, delle Gole di Jannace. Tutta la valle del Frido è attraversata, da valle a monte dal sentiero dei Mulini lungo il Frido.

Farfalle e fauna minore, opere di arte ceramica contemporanea, immagini e video sulla storia e la bellezza del paese si possono ammirare al Palafrido, a Mezzana Frida.

Nella frazione Mezzana Salice c’è il Museo dell’artigianato, mentre al centro visite, in San Severino centro, una bella esposizione di Cronologia geologico – paleontologico e tre plastici riguardanti il territorio del Parco e il fenomeno carsico.

Regina della tavola è la patata nelle due qualità: “Marca” e “Paesana”, i salumi, salsicce e soppressate, pancette, capicolli e prosciutti, ricavati da suini allevati in loco, a livello artigianale, che conservano profumo e sapore antico, della tradizione, i funghi, che insieme alle fragoline, more, lamponi, castagne e noci deliziano i palati. E, ancora, il finocchietto selvatico, il ginepro e altri frutti di bosco diventano ingredienti base per deliziosi infusi e liquori artigianali.

Nei mesi estivi festival e iniziative allietano le serate di turisti e visitatori; tra le più consolidate, la Festa della Madonna del Pollino, il Pollino Music Festival, l’itinerario gastronomico oltre alle numerose sagre nelle varie borgate e a eventi calendarizzati annualmente.

Insomma il paese risponde alle esigenze di chiunque voglia godersi una vacanza fra natura, cultura relax e tranquillità, lontana dal caos cittadino.

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