SAN PAOLO ALBANESE

San Paolo Albanese è un paese di etnia arbëreshe, è il comune più piccolo della Basilicata e sorge alle pendici del Monte Carnara. Secondo la tradizione storiografica, più comunemente accreditata, sembra che i suoi capitoli siano da collegarsi ad avvenimenti successivi alla caduta di Costantinopoli nel 1453, ed in particolare alla conseguente e successiva conquista del territorio di Korone, ad opera di Solimano I, il Magnifico, intorno al 1532.

La comunità arbëreshe di San Paolo Albanese è una piccolissima minoranza etnico-linguistica di origine albanese, vissuta, per quasi cinque secoli, in totale isolamento, che mantiene attuali le singolari ed autentiche tradizioni, gli usi, i costumi, la lingua, il rito religioso bizantino, le feste popolari, i resti materiali, gli ambienti naturali ed umani, la memoria, le radici, l’identità.
Il centro storico di San Paolo è caratterizzato da vicoli (rruga) e da slarghi (sheshe), case contadine che si sviluppano in verticale e possenti murature in pietra. Rientrano tra le case signorili costruite fra il XVIII e il XIX secolo: l’ex Palazzo Smilari, odierna Casa canonica, costruita nel XVIII secolo, e caratterizzata da un androne per il carico-scarico di animali da soma; il Palazzo Blumetti con frantoio, edificato nel XIX secolo; l’ex Palazzo Giocoli fabbricato alla fine del XVIII secolo, con annesso cortile interno; Villa Smilari, costruita intorno alla metà del 1800, su commissione di Alessandro Smilari, da un muratore proveniente da Roma, detto “Salamino”.
Tra gli edifici religiosi di notevole pregio è la Chiesa Madre Esaltazione Santa Croce: risalente al 1721, la chiesa possiede una straordinaria ricchezza iconografica con dipinti di rara potenza cromatica che obbediscono ai canoni figurativi bizantini. Di domenica è ancora possibile vedere le anziane donne   recarsi alla funzione religiosa con il tipico costume della comunità.
Molto bella è la chiesa di San Rocco, protettore del paese, che conserva alcuni affreschi di autori ignoti. In occasione della festa del patrono, si può assistere al rituale del trasporto delle “gregne” (fascio di spighe di grano), portate a spalla durante la processione, al termine della quale gruppi folcloristici si esibiscono nel tipico ballo del “falcetto”. Gli abiti tradizionali e le molte altre testimonianze della cultura arbresche sono raccolte in un’imperdibile esposizione nel pregevole Museo Della Cultura Arbëreshe. Il Museo espone anche diversi oggetti della vita domestica e lavorativa tipici del luogo e della cultura , e testimonianze fotografiche delle fasi di lavorazione della ginestra, dalla raccolta, alla trasformazione, alla produzione di tessuti.

La tradizione gastronomica di S. Paolo Albanese è molto ampia. Ricordiamo la “dromesat”, una specie di polenta; le “shtridhelat” o tagliatelle condite con ceci e fagioli. Tra i secondi è molto utilizzata la carne di maiale, come nella “kandarate”, carne conservata sotto sale, o in tutti i suoi derivati “saucice”, “supersat”,” kapeko”l e le “frittula” (i ciccioli).  La pietanza più tipica del paese è la “Petulla”, una crespella sottile, morbida e salata, quasi sempre farcita con formaggio (“petulla me djath”), prosciutto o salame.

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