CHIESA SANTA MARGHERITA

La Chiesa Parrocchiale di Santa Margherita, ricordata nella Platea Vescovile del 1510, venne costruita prima della fine del XIV secolo. L’edificio è in stile tardo gotico del Cinquecento. Le opere d’arte degne di nota sono, oltre all’ altare maggiore, il coro ligneo del Settecento, l’altare della Madonna del Rosario, un prezioso ciborio in marmi intarsiati e un bellissimo paliotto in scagliola, che ora funge da piano per il tavolo della sacrestia. La decorazione in stucchi, sovrapposta alle linee gotiche appartiene alle stesse maestranze locali, attive tra Seicento e Settecento, nelle chiese di Castelluccio Inferiore ed è datata al 1718, come si evince dalla targa posta sulla nicchia del coro. La chiesa ha subito consistenti lavori di consolidamento a causa del sisma del 1998.

La Chiesa con ingresso a Navata unica con copertura piana in laterocemento e tetto a falde in legno diventa, in prossimità dell’area presbiterale, più ampia a due navate (quest’ultima area è la parte più antica) con volte a crociera.
L’edificio, sito lungo la Via Vittorio Emanuele, in prossimità della Piazza Plebiscito, è stato costruito nel 500 sopra un’altra piccola chiesa detta “presepio” ed ha subito negli anni ampliamenti e restauri. Il nucleo
originario è individuato nell’attuale zona del presbiterio e dai due ambienti che si estendono anteriormente
e lateralmente; il successivo ampliamento, avvenuto nel secolo XVIII, ha comportato l’apertura di archi su
due lati per poter accedere ad una piccola navata laterale e ad un ampio vano anteriore.
L’interno, ha elementi architettonici gotici, l’altare maggiore è in marmo policromo di bottega napoletana settecentesca, con paliotto a motivi floreali. Oltre all’altare Maggiore, vi sono altri sette altari con dipinti su tela del ‘600 e ‘700 e vi è una tela raffigurante l’Eterno Padre attribuita al pittore lucano Antonio Stabile, che operò in Basilicata nella seconda metà del XVI secolo.
Il battistero è in pietra calcarea locale del XVII sec., sorretto da un leone stiloforo.
Il coro è in legno, intarsiato con quindici stalli; la sacrestia è anch’essa in legno intarsiato, stile arte povera del tardo 500 con panche e vari armadi.
La facciata principale presenta nella parte centrale un ampio portale, nella parete superiore si trova una cornice con frontone e sottostante ad essa vi sono due finestre con al centro un vuoto a conchiglia collegati da una fascia modanata,
Il campanile in pietra e muratura, è distaccato dalla Chiesa, costruito a pochi metri di distanza ed ha corpo
di fabbrica indipendente, vi si trovano più campane, la più grande con l’indicazione di Saverio Oliva
da Vignola 1803, fonditore del sud.

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